Trattamento del reflusso tronculare safenico

Intervento Safena

Sin dal 2006 ho iniziato ad approcciare la malattia venosa cronica (MVC) degli arti inferiori con un criterio il più possibile moderno e vantaggioso per il paziente che si affidava alle mie cure.

Finita l'epoca del "grande chirurgo grande taglio" si è fortunatamente arrivati a pensare che la miglior soluzione terapeutica, in particolar modo per la patologia varicosa, sia quella che permetteva di arrivare al miglior risultato clinico con il minor impatto possibile a livello estetico e funzionale.

La ricerca tecnologica ci ha fornito un grande aiuto mettendoci a disposizione multipli strumenti adatti a questo scopo e nel giro di poco tempo li ha affinati arrivando a permetterci di fare con minimo disagio per il paziente interventi e procedure più o meno complesse.

Nel campo della flebologia come si concretizzano queste osservazioni?

Bisogna oggi dire addio al vecchio intervento chirurgico di stripping safenico
(metodica eseguita preferenzialmente in anestesia spinale, ma possibile anche in anestesia locale assistita: si procede all'isolamento chirurgico della grande o piccola safena in sede della crosse con incisione cutanea inguinale o al cavo popliteo rispettivamente.
Il vaso è quindi incannulato con sonda stripper che viene fatta uscire distalmente attraverso una controincisione cutanea. La sonda è sodalizzata alla parete venosa mediante legatura ed è quindi "strappata" esternamente.
La metodica è stata per molti anni la tecnica di riferimento per il trattamento chirurgico dell'insufficienza safenica fino alla validazione delle più innovative, meno rischiose e meno invasive tecniche operatorie come l' ablazione termica e non termica del tronco safenico.)

Non ci sono più evidenze scientifiche che tale trattamento sia il migliore o il più sicuro anzi...

Le più recenti linee guida internazionali sul trattamento del reflusso tronculare safenico ci suggeriscono come la prima scelta terapeutica da proporre sia tassativamente l'ablazione termica endovascolare, laser o RF, e solo se questa non attuabile per problemi tecnici sia da proporre in seconda battuta l'ablazione tronculare chimica con ecoscleromousse.

La chirurgia tradizionale non ha più motivo di essere presa in considerazione!!!

(Clinical practice guidelines of the Society for Vascular Surgery and the American Venous Forum del 2011 e NICE, National Institute for Health and Care Excellence UK, del 2013)